Reni, surreni e il salto emotivo quantico

Alcuni fiori Himalayani della linea AUM creata dai medici indiani Drs. Rupa e Dr. Atul Shah, definiti tali rimedi floreali Botr (Body Organic Targetted Remedies – rimedi mirati per organi del corpo umano), hanno l’elevatissimo potere di disintossicazione di organi specifici del corpo; ma, per depurare tali organi in profondità, è, come sempre, necessario lavorare sulla dinamica esistenziale che caratterizza e risiede dentro a quell’organo.

I reni sono organi che filtrano il sangue, servono ad eliminare scorie, conservano l’equilibrio osmotico dei liquidi del corpo. E’ interessante sapere che le arterie del rene nascono direttamente dall’aorta del cuore. Ciò significa che una condizione del cuore (affettiva e sentimentale) è direttamente collegata ad una condizione emotiva (reni e surreni). I reni non filtrano solo tossine fisiche legate ai liquidi del corpo, essi filtrano tutte le condizioni emotive annesse: le condizioni emotive sono il risultato e la conseguenza, di una condizione sentimentale legata al cuore.

Lavorando per circa 20 giorni su reni e surreni con i rimedi Himalayani Botr (anche se non si ha mai avuto alcun tipo di problema fisico ad essi relativo), avviene una depurazione che va bel oltre la fisicità: questo tipo di depurazione coinvolge tutti i condizionamenti emotivi, in cui reni e surreni ne rappresentano la sede. A riprova di questo, lo specchio della vita quotidiana inizia a mostrare il risultato della condizione emotiva a cui si è rimasti immersi per un lungo periodo: infantilismo emotivo, tentativi di manipolazione emotiva, insinuazione di sensi di colpa, minaccia tramite condizioni di paura. Ecco che reni e surreni vengono messi in allerta da tutto ciò che gli compete: la paura primordiale di essere aggredito, conseguenti reazioni DHEA o deidropiandrosterone sviluppati dalle surreni per gestire lo stress, reazioni date dalla capacità di far fronte ad una minaccia, attivazione biologica renale sull’istinto primordiale di sopravvivenza.

Il ruolo delle reni è anche quello di eliminare le tossine dai liquidi del corpo, il che significa: eliminare condizioni emotive tossiche. Ecco qui il salto quantico che i rimedi Botr dei fiori Himalayani reni e ghiandole surrenali, mettono in atto. Questo salto quantico lo si può percepire benissimo; non si tratta solo di un cambiamento interiore, si tratta di un vero e proprio salto da una condizione emotiva ad un’altra. Il salto quantico è un cambiamento istantaneo da un sistema ad un altro, che si verifica su scala molto piccola, è un cambiamento dello stato vibrazionale di un individuo – in questo caso indotto dai rimedi Himalayani – che si manifesta con una piccola evoluzione interiore. Piccola, ma fondamentale. Fondamentale perché legata non solo ad una vita, ma a più generazioni che l’hanno subita e vissuta per molto, molto tempo, la cui memoria genetica è intrisa negli organi, nel sangue, in ogni cellula. Cosa hanno vissuto esattamente? Nel caso delle reni e surreni era ben racchiuso il ricatto emotivo, una condizione di vita emotiva in cui, pur di non osare vivere la propria vita e per restare insieme all’amato, pur di condividere per mero amor di condivisione o, nell’illusione della condivisione, nell’illusione di sostenere in due una relazione o un progetto (in 2, come la coppia reni e surreni), si cedeva a ricatto emozionale e a sensi di colpa in cui l’insinuazione era di non essere in grado di poter esistere soli e autonomi – come farebbe un adulto – di poter avere pensieri e azioni proprie – senza un controllore – di poter avere sentimenti e divergenze non condivisibili, quindi ragionevolmente da annichilire e annientare. La forte pressione di condizioni emotive di questo grado cui si è sottoposti, grazie all’aiuto di questi rimedi floreali, viene indirizzata improvvisamente in un’altra dimensione: dalla depurazione da tossicità fisiche, alla depurazione da tossicità emotive e relazionali, sospinti verso una nuova condizione.

Il salto quantico emozionale non è affar semplice. Cosa rimane dopo un salto quantico del genere? Resta la tristezza per avere abbandonato ciò in cui si è rimasti immersi da memorie generazionali ataviche, resta un senso di smarrimento, di solitudine, di improvvisazione di adattamento ad una nuova condizione emotiva sconosciuta, persino un senso di attaccamento a qualcosa che non esiste più. Resta la memoria di una vecchia abitudine.

Questione di nuove e più sane abitudini. Questione di tempo.

Per la cronaca: il rimedio Botr Reni è composto dalle frequenze del fiore himalayano Radish (lavora sulla lucidità dopo un lutto), frequenze della Perla (lavora su stati infiammatori di reni) e frequenze del fiore Geranio himalayano Klotzsch (antisettico, antinfiammatorio, nefriti).

Sui Fiori Himalayani: essenze floreali Himalayane

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Fiori di Bach e fiori Californiani: personalità presente e personalità permanente

Perché i fiori di Bach sono così “lenti”? – spesso mi viene chiesto – e perché altri tipi di rimedi floreali sono invece più “veloci” e li “sento subito”?

Oggi voglio rispondere a queste domande. Tanto per iniziare il punto non è che i fiori sono più “lenti” o “veloci”, ma siamo noi ad essere più o meno cristallizzati dentro a situazioni personali: la cocciutaggine, un orgoglio eccessivo, egocentrismo, convinzione di poter dominare il mondo, credenze, scegliere di vivere la propria vita crogiolandosi tra gelosie, invidie, sotterfugi, ipocrisie, senso del dominio. Dare la colpa a velocità e lentezza di un Fiore è, come al solito, non prendere in mano la responsabilità della propria vita continuando a colpevolizzare qualcosa all’esterno di sé quando il problema è all’interno.

Non sono i fiori ad essere lenti o veloci, siamo noi ad esserlo, interiormente.

E sulla velocità e lentezza interiori, apriamo un piccolo capitolo.

Perché siamo più o meno ricettivi rispetto ad un rimedio floreale? Questa è la vera domanda. Perché siamo composti di più parti: non esiste solo un ego o la propria mente raziocinante e schematizzata in cui ci si identifica, ma esiste, in ognuno di noi, una personalità presente ed una permanente.

Colui che ho considerato il mio nonno spirituale, Stylianos Atteshlis chiamato anche Daskalos dai propri allievi, guaritore spirituale e ricercatore della Verità, insegna che ognuno di noi è composto da una personalità presente ed una permanente.

La personalità presente altro non è che un nome ed un cognome, un Io, la somma dei cinque sensi, un essere umano che dovrebbe imparare a coltivare umiltà, umanità, buon senso – in contrapposizione della tentazione di vivere aspetti umani che riguardano corruzione, ipocrisia, egoismo, sete di potere, disumanità e disumanizzazione (Dio non c’entra nulla con le cattiverie e le ingiustizie del mondo: esse sono parte degli aspetti umani di individui che accettano di vivere in questo modo).

La personalità permanente è la parte attiva ed espressiva dell’Anima che ha memoria di se stessa, conosce il suo obiettivo di Vita, è saggia, danza con il proprio destino in assenza di elucubrazione alcuna.

A questo punto diventa chiaro su quale aspetto della personalità i fiori di Bach e i fiori Californiani interagiscono (con qualche eccezione): essi interagiscono con la personalità presente di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità. Quindi non sono i fiori ad essere “lenti”, è la personalità a voler rimanere aggrappata fedelmente e aggressivamente ai propri schemi anche quando essi si rivelano auto distruttivi.

L’orgoglio uccide non solo ferisce, l’ipocrisia ha gambe sempre più corte, il tentativo di separazione porta ad una unità che crea ponti indistruttibili, la sete di potere conduce alla fame del cuore e alla sua aridità, la mancanza di umanità porta all’isolamento o alla follia.

Non sono i Fiori ad essere lenti

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Il Pancreas e l’amarezza

Recentemente ho sperimentato il rimedio Himalayano della linea AUM che purifica e lavora sul pancreas. Non che ne avessi bisogno (così credevo), ma siccome il mio lavoro di floriterapeuta è basato non solo sulla teoria ma e soprattutto sulla sperimentazione dei rimedi stessi, ho sentito il “richiamo” del BOTR (Body Organic Treatment Remedy) specifico per l’organo del Pancreas.

L’esito è stato molto, molto interessante.

Le essenze Himalayane che lavorano sugli organi portano ad una profonda e sincera depurazione dell’organo stesso, innanzitutto da un punto di vista fisico, ma e soprattutto, da un punto di vista esistenziale. Perché dietro ad ogni organo si cela una dinamica esistenziale della personalità più o meno, a seconda di com’è fatto ognuno, intensa. E dietro all’organo – ghiandola del Pancreas risiedono amarezza o dolcezza.

Ho capito che l’amarezza ha a che fare con la vita, con le delusioni, con l’insoddisfazione, con la mancata considerazione (che crea insoddisfazione e a sua volta amarezza), con la sensazione che la vita sia o sia stata ingiusta, la sensazione di percepirsi soli ed incompresi, abbandonati. Se queste importanti considerazioni interiori – ed interiorizzate – restano in profondità per lungo tempo, si possono sviluppare le malattie che tutti conosciamo: ipoglicemia, pancreatite, diabete e altro. L’amarezza, inevitabilmente, richiama alla dolcezza e se non si è in grado di procurarsela in autonomia, è l’organo stesso che da voce alle sue necessità più profonde creando condizioni di squilibrio, richiedendo più zuccheri o avvisando che gli stessi sono in carenza. E’ praticamente automatico.

Personalmente non sono una persona amante dei cibi dolci, ma durante il periodo di depurazione del pancreas in cui una certa dose di amarezza si manifestava, ho iniziato a mangiare una quantità di dolci insolita senza avere bruciori di stomaco come solitamente mi accade quando eccedo, anche di poco, con gli zuccheri. Stavo quindi compensando in modo naturale e spontaneo all’amarezza buttata fuori dal pancreas durante questo periodo di trattamento.

Ci tengo a sottolineare che questa è stata una mia reazione personale. I rimedi Himalayani della linea AUM dei medici Athul e Rupa Shah, comprovati ed utilizzati negli ospedali indiani di Mumbai, non vi incentiveranno ad inghiottire zuccheri se siete dei diabetici (io non lo sono, ad esempio, ma la mia reazione fisica di richiesta di zuccheri è data dal mio rapporto personale con la dolcezza); anzi, questo è uno dei rimedi associato proprio alla cura del diabete. Ognuno, con la dolcezza, ha un proprio rapporto personale, che va di pari passo con i cibi dolci.

E’ stato assolutamente interessante notare come gli organi comunicano con noi: essi ci parlano, chiedono il nostro aiuto al momento del bisogno, mostrano una condizione psicologica e psicosomatica molto antica, repressa e spesso incompresa, sopratutto necessitano di essere ascoltati per essere guariti.

Adoro il mio pancreas e lo ringrazio per avermi mostrato aspetti della vita che prima non riuscivo a vedere (nota bene che pancreas e stomaco sono organi strettamente legati al senso della vista – occhi).

I fiori Himalayani agiscono realmente ad un livello di profondità inaspettato.

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Il potere curativo delle piante

Vorrei fare un excursus storico di quella che è stata la farmacopea e l’uso delle erbe sino ad arrivare alla medicina vibrazionale della Floriterapia e cercare di comprendere come la Natura ha insita ogni forma di guarigione e di nutrimento. La prima forma di guarigione e di nutrimento proviene dal cibo: il corpo è sano se il cibo è sano; mai come di questi tempi, tra allergie e sindromi varie, la Natura ci sta comunicando quanto sia fondamentale nutrirsi adeguatamente. Il cibo è fonte di vita e di guarigione e i pericoli attuali non stanno nel cibo di per sè ma nel modo in cui questo e il suolo siano stati mal-trattati negli ultimi cinquant’anni, incuranti del fatto che fossero due elementi sinergici l’uno con l’altro. Se la terra è inquinata, produce cibo inquinato. Trattamenti chimici su frutta e verdura sono tutt’altro che sani e non è più vero che cibarsi con frutta e verdura fa bene alla salute. Per la maggior parte delle volte ci nutriamo di veleni ma non lo sappiamo.

A cibo

Dal mondo del cibo fanno parte le erbe aromatiche così come le spezie che da millenni gli antichi usavano già come metodo di guarigione. Oggi si riscoprono al microscopio le proprietà di alcune spezie (o erbe) che vengono utilizzate per scopi di guarigione di malattie anche gravi. Possiamo dedurre che il mondo della “farmacia” deriva dallo studio della farmacopea in cui gASWAN 05ià si conoscevano le proprietà e i principi attivi di alcune sostanze della natura, le quali sono poi state “copiate” (passatemi il termine) in laboratorio, cioè in forma sintetica. Qual’è la differenza tra un principio naturale ed uno sintetico? Che il primo possiede un’essenza vitale, mentre i secondi sono sterili, privi di vita. E curare qualcosa di vivo con qualcosa di morto diventa improbabile se non, a volte, controproducente o addirittura dannoso. Infatti il termine “anti biotico” significa anti vita. La scienza recente ha scardinato le vere conoscenze che si avevano sulla natura facendole passare per eresia. Così, scienze esatte come l’astrologia, la numerologia, la farmacopea sono state appositamente ridicolizzate per lasciare spazio a luoghi comuni per l’opinione pubblica. E l’opinione pubblica si è lasciata imboccare da finte verità e preconcetti.

Il cibo sano per un corpo sano e l’uso delle erbe come terapia funzionale, sempre affidandosi ad un ottimo erborista/farmacista assolutamente competente dell’ambito: le improvvisazioni possono essere dannose e molto pericolose per la vita dell’individuo. Ad esempio:

Decotto: l’erba o pianta va messa in acqua fredda in un recipiente con coperchio e portata a ebollizione lasciandola sbollire per un tempo che va dai 5 minuti (fiori e foglie) a 10/20 minuti (radici e corteccia).

Infuso: si versa acqua calda sulle erbe messe in un recipiente – mai di metallo! Dopo un tempo di infusione che varia dai 5 ai 10 minuti si mescola e si filtra.

Macerato, tintura o oleoliti: le erbe vanno messe in acqua fredda – olio o vino o alcool, sempre a freddo – per un periodo che varia da un giorno a più settimane, in base al tipo di erba e liquido utilizzato. Ogni operazione va eseguita a freddo.A ncataplasma

Cataplasma: preparato di consistenza molle confezionato pestando piante fresche o cotte in acqua o al vapore; il prodotto va messo su una garza, tiepido o freddo e si applica sulla parte dolorante.

Semicupio:  è l’immersione del corpo o una parte di esso in soluzione acquosa miscelata con infuso o  decotto adeguato per un tempo di non oltre 20 minuti.

A semicupio bagno

Il semicupio è l’immersione del corpo fino all’altezza dei reni; il bagno completo è l’immersione del corpo fino al torace, e s c l u d e n d o la zona del cuore.

 

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“Escludendo la zona del cuore” significa che al tempo sapevo benissimo che l’organismo umano è una “macchina” biologica unica e non frammentata. Come può una parte di un intero essere considerata a se stante?

Per questo l’uso delle erbe era, per chi ne praticava l’uso terapeutico, una vera e propria scienza e al contempo era consapevole di dover tenere in considerazione anche la parte  emotiva e gli stati umorali dell’individuo. Emozioni e credenze hanno una propria forma, del tutto reale e tangibile: un’emozione può provocare una reazione del corpo come il rossore per la timidezza. Essa è tangibile. Così come una credenza può provocare la visione di cose inesistenti – la gelosia acceca e la sola idea che il partner tradisca potrebbe essere visto in ogni dove, anche se il fatto non esiste. O ancora: a volte si evita di dare cattive notizie ad una persona malata perchè, si sa, potrebbe aggravarsi la situazione fisica. Quindi il mentale (preoccupazioni) possono allora modificare il fisico. 

I guaritori sudamericani o siberiani sapevano su cosa andare a lavorare quando gli veniva presentata una persona malata. La parte fisica era pressoché secondaria. Questi guaritori curavano lo stato d’animo del paziente, i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, la sua condizione emozionale. E se qualcuno moriva? La morte era semplicemente accettata come un fattore della vita. Non si procrastinava su un evento considerato inevitabile.

Bruce Lipton biologo cellulare americano, nel suo testo “La biologia delle credenze” spiega molto bene come la forza del pensiero possa modificare persino il DNA. Si tratta dei quello che hanno sempre fatto passare come qualcosa per dementi, il così detto effetto placebo. Il problema era che chi era convinto di prendere la medicina giusta pur ingerendo un semplice zuccherino, guariva realmente. Fu così tanto lo sgomento nel mondo scientifico che fu fatto passare per una roba da dementi, da creduloni. Tutt’altro. Quindi qualcosa di non tangibile può modificare il tangibile, ciò accade. Nel V secolo prima di Cristo Empedocle studiava l’atomo e affermava che il simile si conosce con il simile, cioè ogni elemento del reale si riconosce con una parte di noi che gli corrisponde e che le sensazioni derivano dagli “efflussi” che escono dalle cose e penetrano attraverso i pori dell’organismo. Le sensazioni … 

Oggi quegli “efflussi” li chiameremo frequenze. Quelle frequenze derivanti dalla natura e dalla sua più alta espressione, i fiori, che il Dott. Bach scoprì nei primi del novecento e riportò al mondo un’antica conoscenza: curare l’animo umano prima della malattia, per evitare la malattia. Conoscere se stessi e i propri “umori” per evitare che essi si possano trasformare in qualcosa che divora da dentro.

I coniugi Kaminski hanno poi proseguito il lavoro di Bach e ulteriormente i medici chirurghi indiani Rupa e Athul Shah si sono adoperati per produrre i rimedi himalayani che agiscono direttamente su organi specifici e tematiche specifiche relative ad ogni organo (esempio: ho un problema al fegato; il fegato presiede alla rabbia, così come al coraggio; lavorare sul fegato non significa quindi solo ripulire un organo  fondamentale e insostituibile, ma significa andare più a fondo, rimuovere la rabbia e riconoscere di essere arrabbiati … con chi? Con cosa? Perchè? Analisi della tematica)AUM

Questi sono stati i miei maestri – i fiori – i miei insegnanti provati sulla pelle dopo corsi e corsi con i più grandi (Julian Barnard, Gabriel Krause e il contatto con i Kaminski per i fiori californiani, il Dott. Orozco per l’uso topico dei rimedi floreali, la Dott.ssa Rupa e il Dott Athul Shah per i fiori himalayani, l’alchimista francese Patrice Partamian e non per ultimo a livello di importanza Cesare Mattei la cui storia e i cui lasciti sull’elettromeopatia  – Vero Vade-mecum – sono stati fonte di ispirazione circa la diluizione dei Rimedi floreali). Ecco, questa è stata la mia scuola e questa è la mia provenienza.

Così la scienza attuale ha screditato le vere e antiche pratiche, anzichè includerle nel suo sistema. Ma oggi il vaso di Pandora è stato scoperto e la verità ne è fuori uscita: la medicina moderna (o una buona percentuale di essa) mirava ai soli fini lucrosi sulla pelle dei malati praticando oltretutto la politica del terrore psicologico sui pazienti. Posso affermare questo perchè ne sono stata testimone e non per sentito dire.

Uso topico dei Rimedi Floreali

Eccoci a questo punto a specificare l’uso di alcuni rimedi floreali per un uso locale. In questo caso farei due distinzioni: uso topico fisico e uso topico per tematiche. Quando parlo di tematiche intendo riferirmi alle cause emotive che provocano un disagio fisico. Premetto anche che NON TUTTI i disagi fisici fanno parte di questa origine: è ovvio, mi pare, che se vado in vacanza a Chernobyl perchè la nuova serie tv è stata girata laggiù, bevo acqua radioattiva, vivo in ambienti fortemente inquinati o mangio cibo spazzatura per vent’anni (ma anche meno) non sarò esente da malattie anche mortali. Quindi, in questo caso le cause non sono da cercare nel mondo emotivo o di credenze di un individuo (anche se in realtà bisognerebbe comunque chiedersi il perchè di certe azioni).

Bene, passiamo alla pratica: quali fiori utilizzare e per quali scopi (le informazioni trattate hanno il solo scopo divulgativo e non possono sostituirsi in nessun caso a cure mediche tradizionali o al parere di un medico. Ci mancherebbe.)

FERITE DELLA PELLE, come rimarginarle nel minor tempo possibile. Diluite in un piccolo flacone di vetro da 30 ml con pipetta, due gocce dei seguenti Rimedi Floreali con acqua. Mettere a contatto con la parte lesa anche tramite una garza e ripete più volte al giorno, fino a completa soddisfazione.
  • Star of Bethlehm  utile per la cicatrizzazione
  • Rescue Remedy    rimedio “classico” di pronto soccorso, sempre utile. Miscela di più fiori di Bach che tolgono nell’immediato il trauma
  • Clematis                 riattiva la cute nella parte lesa
  • Crab Apple            pulisce e purifica da infezioni
  • Arnica (fiore Californiano)     specifico per il trauma, è un potente guaritore, più potente di Rescue Remedy
  • Self Heal (fiore Californiano) significa proprio auto – guarigione e questo è quello che fa
MICOSI DELLA PELLE O DELLE UNGHIE. La preparazione è identica a quella sopra elencata: due gocce di ogni rimedio diluite in acqua in un flacone da 30 ml. Mettere sulla parte interessata:
  • Crab Apple     come purificatore e anti parassitario
  • Chestnut Bud per interrompere il proliferare dei funghi e delle spore
  • Cherry Plum  per il controllo di funghi e spore, evita la prolificazione
  • Rescue Remedy + Arnica + Self Heal
IRRITAZIONI CUTANEE, stessa diluizione e modalità:
  • Beech    intolleranza al fastidio o al prurito
  • Crab Apple + Rescue Remedy
  • Star of Bethelehm per cicatrizzare e guarire
  • Vervain   irradiazione acuta del fastidio o del dolore
  • Agrimony  per il tormento
  • Arnica + Self Heal

Alcuni fiori Californiani esistono appositamente per curare nello specifico la parte fisica. Ecco di quali si tratta:

  • Chocolate Lily     problematiche legate all’intestino
  • Chamomile          problematiche legate allo stomaco
  • Dandelion            rigidità muscolare
  • Snapdragon         bruxismo
  • Fucsia                   sovrappeso

Fiori californianiInoltre, gli innumerevoli fiori Himalayani che lavorano proprio sui singoli organi e sulle tematiche ad essi relativi. Non li enuncio tutti perchè sono decine, ma sul sito come sopra AUM li potete trovare tutti. Oppure inviatemi una mail per info ulteriori.

Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea: ma veramente i fiori di Bach curano le malattie? Rispondo con una frase del Dott. Orozco che molto coraggiosamente  affermò durante un seminario: “I fiori di Bach possono prevenire le malattie”. Così come esattamente aveva compreso lo stesso Dott. Bach. Ristabilire un corretto stato d’animo e un sano equilibrio nella personalità … sì, aiuta a prevenire le malattie che sono una conseguenza e non la causa di un disordine interiore. Anzi, ne sono la manifestazione.

Provate per credere.