WILLOW e l’arte manipolatoria del vittimismo

Willow 1Il Salix vitellina – Willow – rimedio del Dott. Bach, comunemente chiamato salice piangente denota un’evidente Segnatura che incarna alla perfezione il concetto di vittimismo: rami e foglie rivolte verso il basso a differenza della stra grande maggioranza degli alberi (parliamo di alberi e non di arbusti) i cui rami e foglie sono normalmente rivolti verso il cielo; il salice si presente come una testa piegata spesso a contatto con l’acqua, un’acqua generalmente stagnante o poco mossa (laghi o canali), la rappresentazione di un mondo emotivo stantìo. 

Mechthild Scheffer  terapeuta e responsabile del centro Bach per la Germania, nella sua guida “Terapia con i Fiori di Bach” edizioni Tea Pratica descrive lo stato cronico di Willow negativo come di chi si sente un poveretto, vittima della sorte e circostanze o situazioni esterne; sono personalità che richiedono l’aiuto degli altri come fatto dovuto, che vivono una profonda amarezza interiore ma non si sentono minimamente responsabili della propria condizione: la “colpa” è di altri, è esterna.

Lo psicologo svizzero Max Luscher nel suo testo “La persona a quattro colori” edizioni Astrolabio indica un atteggiamento che in floriterapia sarebbe definito tipicamente Willow identificandolo come il serpente tortuoso in antitesi con il pavone presuntuoso, cioè colui che non ama ricevere critiche, non è in grado di prendere decisioni, non è una personalità autonoma ed è insicura di sè.

Tutti sperimentiamo o abbiamo sperimentato il vittimismo. Per situazioni difficili nella vita, un lutto, una separazione, momenti in cui la terra sotto i piedi trema, quando certezze o punti di riferimento deviano dal loro corso abituale. Piangere e vivere il dolore e lo sconforto in queste occasioni è del tutto normale.

Non rientra più nella normalità quando la vittima usa la sua condizione per manipolare le persone: come può una vittima manipolare? La vittima è egocentrica, egoista e, secondo il suo punto di vista tutto – e tutti – dovrebbero orbitare attorno a lei. Il vittimismo porta la maschera apparente della debolezza, attira su di sé l’attenzione come se al mondo fosse l’unico essere umano ad avere problemi, l’unico a fare grandi sforzi … Il vittimismo addirittura insinua sensi di colpa nel prossimo e, quando questo seme attecchisce, riesce persino a ricevere le scuse degli altri a suo favore. 

Alla base di questo atteggiamento c’è un vuoto interiore che pone la vittima a domandarsi quanti pochi ideali sia riuscita a realizzare nella propria vita seppure continui a pretendere comprensione e commiserazione (e non è detto che la sua condizione sia particolarmente grave o più drammatica di molte altre). 

Come la Segnatura stessa della pianta narra, la personalità Willow rimugina se stessa dentro una condizione emotiva statica e stagnante, evitando di fluire con la vita. Difficilmente la condizione Willow cronica negativa vuole essere consapevolmente superata.

Willow allo stato positivo vuole che ognuno prenda in mano il proprio destino, la propria felicità, la responsabilità della propria vita. Niente è impossibile a meno che non lo si voglia. In un mondo di adulti comportarsi da bambini non trova gran riscontro. E se lo trova, avrà una breve strada da percorrere. Willow rappresenta la crescita emotiva per chi è rimasto bloccato in un’età da infante in cui a suo tempo il capriccio poteva portare a casa buoni frutti.

In un primo momento, se assunto, il rimedio di Bach porta alla luce l’autocommiserazione, il piangersi addosso esattamente come fa la Salix vitellina nella sua forma più spontanea e naturale. Successivamente Willow porta consapevolezza profonda che la responsabilità di se stessi è solo ed esclusivamente nelle proprie mani, tutti gli altri fattori esterni non hanno niente a che vedere con la propria sorte se non essere il riflesso di ciò che si è o di ciò che si pensa. Willow permette di sostituire la colpa con la responsabilità.

Non ho visto del vittimismo negli occhi di bambini orfani nei campi profughi in Bosnia durante la guerra. E non l’ho visto nemmeno negli occhi di alcune persone cui era stato comunicato che avrebbero avuto tre mesi di vita. Hanno combattuto per vivere. Ecco che cosa stilla profondamente Willow: a diventare dei grandi guerrieri. Indipendenti.

Chi di vittima colpisce di vittima perisce.

 


 

Pubblicato da

silviagoel

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