Autunno: tempo di travasi e di semina. Quando riparte un nuovo ciclo

Annunci

L’ autunno è un momento importante di passaggiointroduce a un periodo di riflessione, di osservazione e valutazione, di azione interiore più che esteriore. La calura estiva lascia spazio alla giusta via di mezzo fresca e piovosa per portarci verso l’inverno.  C’è necessità corporea, fisica, mentale, di rigenerazione, di intimità, di buio per riscoprirsi poi alla luce. Noi non lo sappiamo ma il nostro corpo sì, così come la natura lo sa. Personalmente il cambio autunnale mi ha sempre portato disagio, un tanto di nostalgia verso quella luce che andava calando e l’idea del freddo; inoltre tutti quegli insetti  – cimici, cavallette, insettuncoli vari tipici della stagione e fastidiosi (più delle zanzare!) che invadono le case; foglie che volano a terra sul suolo bagnato danno l’idea di decadenza … Un fastidio più che una stagione!

Poi negli ultimi anni sono riuscita a riappacificarmi con questo strano periodo di mezzo, l’ho capito: ho iniziato a notare i colori e tutte le sfumature di rosso e di giallo, persino di marrone delle piante. Ho visto quanti fiori in autunno ci sono ancora. Ho imparato a riconoscere gli alberi dalla forma e dal colore del tronco oltre che dalla forma della chioma dai rami spogli, irriconoscibili rispetto a quando si riempiono di foglie. Ho notato che se la natura si ferma, un motivo ci sarà. Ogni tanto è necessario fermarsi e raccogliere idee ed energie. L’autunno è una partenza verso l’ignoto buio invernale e i suoi regali. 

Ma ho anche notato che l’autunno è esattamente come la primavera! Sono entrambi momenti di passaggio e di preparazione: la primavera introduce all’estate, al sole, trasporta verso l’inizio della vita e non per nulla le ore di luce vanno ad aumentare, tempo di calore; l’autunno prepara al buio invernale, tempo di freddo, introduce all’introspezione, alla morte. Autunno e primavera hanno in seno gli equinozi, quel breve momento in cui le ore del giorno eguagliano quelle della notte, il pieno equi – librio.   

autunno e primavera insieme

Lavorando a contatto con fiori, piante e bulbi, vi dirò anche che a settembre si possono compiere le stesse operazioni di giardinaggio che si compiono durante la primavera, vale a dire: impianto di bulbi (ma di diverse tipologie), trapianti da vaso a vaso, trapianti da vaso a terra, semina dei prati (anzi, in questo caso il mese autunnale è migliore della primavera). Vediamoli da vicino:

Bulbi: i bulbi sono di due varietà, i bulbi autunnali – piantati in settembre/ottobre che sbocceranno in primavera – e quelli primaverili – piantati in primavera – che sbocceranno nell’estate. I bulbi sono la sorpresa della primavera, i primi fiori a sorgere dopo l’inverno insieme ad altre poche specie arbustive da fiore come la Forsithya e il biancospino (Crataegus Oxyacantha).  Se ci soffermiamo a pensare ai bulbi, si tratta in realtà di fiori sepolti! Non sono da bagnare nel periodo invernale se messi in vaso, rischiano di marcire. Solo quando si comincia a vedere una testina verde, allora sì, è necessario iniziare a bagnare la terra per dare sostegno e nutrimento al fiore che verrà. Il colore sgargiante e il profumo dei bulbi primaverili da proprio inizio alla grande festa della nuova vita, della primavera!

Piante da vaso: i migliori periodi per i travasi sono l’ autunno e la primavera, si prepara la pianta (sia da interno che da esterno) ad un periodo di maggiore “stabilità” che è il periodo estivo o invernale, entrambi momenti di fermo vegetativo. Se vi trovate a travasare una pianta da vaso a vaso il consiglio è di procedere sempre con un vaso non troppo grande rispetto a quello precedente: non esagerate con le misure per il semplice fatto che le radici, abituate alle pareti del vaso piccolo, se si trovano uno spazio eccessivo vanno in stress, hanno bisogno di abituarsi lentamente ad un ambiente più spazioso. La natura è lo specchio degli esseri umani: di primo acchito una situazione favorevole e ben agiata sembrerebbe l’ottimale, ma se non abituati, rischia di “bruciare” subito la nuova condizione.

Se invece il trapianto è da vaso a terra, ok per l’autunno. Spesso sento domandare se non sia contro producente trapiantare in autunno per via dell’affacciarsi dell’inverno. In realtà le piante da esterno non temono l’inverno di per sé, ma temono – e muoiono – se il freddo raggiunge le radici quindi, coprire bene con la terra fino al colletto della pianta e non lasciare vuoti nel sottosuolo che potrebbero riempirsi di aria o acqua fredda; o a causa di correnti fredde: in questo caso non esporre semplicemente le piante in zone di corrente.

La Natura mostra un cambiamento nel periodo autunnale, essa si spoglia, ma è uno spogliarsi che rende forti perché affronta il freddo prima di riprodursi, prima di ripartire con un ennesimo ciclo vegetativo. Persino le piante da appartamento risentono di questo cambio. La famiglia dei Ficus è una delle prime a risentirne (il ficus e le piante da interno sono particolarmente sensibili!):  perde parte delle foglie nonostante non si trovi esposto al freddo, ma ugualmente subisce il “fascino” dell’autunno! In questo caso tenete i Ficus maggiormente esposte davanti ad una finestra (luce, luce, luce!) e nel periodo autunno – inverno non bagnatele tanto. Concime liquido meglio del granulare per questo tipo di pianta, mentre per quelle da esterno, che siano frutti, siepi  o cespugli meglio un granulare a lenta cessione.

Piante da terra: anche per le piante da terra (trapianti da vaso a terra) questo è il momento migliore. L’importante è coprire bene sino al colletto della pianta e assicurarsi che la terra attorno alle radici sia ben pigiata senza lasciare spazi vuoti in cui possa entrare aria o acqua fredda. Si potrebbe dire che la terra è la “coperta” delle radici di una pianta, che sono la parte più sensibile e addette al nutrimento. Da questo momento in avanti suggerisco di limitare le bagnature e di lasciare fare la natura con le sue umide nebbie autunnali e le piogge, salvo cambiamenti climatici stravaganti in atto (assenza totale di piogge e caldo). Ottimo concimare con concimi granulari a lenta cessione: un buon nutrimento invernale.

Per i trapianti in generale: se vogliamo che le condizioni future della pianta siano ulteriormente ottimali, il consiglio è di trapiantare in tempo di “radici”, vale a dire osservare il calendario e mettere a dimora nei giorni dei segni di terra: Toro, Vergine, Capricorno. Questo favorirà un buon radicamento.

Semina dei prati: in molti pensano sia la primavera il periodo migliore per seminare il prato, in realtà è l’autunno e uno dei fattori principali è che in autunno piove! Una volta seminato un prato, previa la dovuta lavorazione, l’erbetta nuova non ci metterà molto a fare capolino e soprattutto andrà incontro ad un clima più fresco e piovoso il che, per il neo prato, è ottimale, decisamente meglio che non andare incontro ad un’estate calda, torrida e per questo opprimente anche se ci si premura di un buon impianto di irrigazione. Il freddo invernale poi non farà altro che “temprare” l’erbetta nuova e rafforzarla preparandola così al futuro.

L’inizio di un nuovo ciclo

Per chi non fosse ancora affezionato o abituato a questo momento dell’anno che da un punto di vista numerologico chiama il 7 (settembre), numero dell’evoluzione spirituale e il 9 (novembre), numero del compimento e della chiusura di un ciclo, posso consigliare alcuni fiori di Bach per un uso personale:

Walnut: utile per i cambi di stagione, per assimilare la fine di un ciclo e accogliere l’inizio di un altro; è il fiore dei momenti di passaggio evolutivo sia personale che stagionale. Walnut rompe i vecchi legami, le abitudini per abbracciare il nuovo, ma anche e soprattutto slega da tutto ciò che proviene dall’esterno per condizionarci mentalmente e favorisce il pensiero autonomo e indipendente. A settembre si riparte con tutto: il lavoro, le scuole, i corsi. Insomma è proprio come la primavera, un novo inizio!

Scleranthus: per ristabilire l’equilibrio degli opposti, del giorno con la notte, luce e ombra, vita e morte, l’oscillazione tra due opzioni. Il fiore ristabilisce la priorità assoluta tra ciò che dice la mente e ciò che sa il cuore. E’ un ottimo rimedio per chi soffre di bipolarismo. Inoltre in questo periodo dell’anno aiuterà la ghiandola pineale a ristabilire un equilibrio di melatonina nel caso ci fossero problemi di dormiveglia dovuto al momento in cui la luce viene a mancare.

Angel’s Trumpet (fiore californiano): quando ci si avvicina al periodo dei morti o a situazioni che ci tengono legate a chi è trapassato, questo rimedio è fondamentale per portare una profonda accettazione della separazione nel cuore. Spesso, inoltre, non ci si rende conto di restare aggrappati a chi non c’è più: il rischio è quello di smettere di vivere la propria vita pensando inconsciamente in questo modo di poter espiare la dipartita di un nostro caro; in questo caso le vite spezzate diventerebbero due. La propri di Vita, quando c’è, va vissuta.

Sweet Chestnut: come non introdurre un fiore tipicamente autunnale come il castagno? Anch’esso, la cui fioritura si riempe di tutto il sole estivo, introduce allo scoramento del  buio invernale che alcune persone vivono. E’ il rimedio che aiuta a rivedere la luce, quella luce accumulata nel pieno dell’estate: utile in momenti di profondo sconforto esistenziale, sia a causa di una perdita, sia a causa di mancanza di visione di un futuro migliore e positivo.

A tutti, un buon cambio di stagione: cerchiamo di cambiare qualcosa in meglio anche dentro di noi insieme a questo autunno e a questo equinozio, così cambierà in meglio anche il mondo esterno.

fotografie coperte da copyright di Silvia e Giulia Malagoli




 
error: Content is protected !!
Exit mobile version
%%footer%%